Un comune situato tra Pontedera e Volterra, facente parte del bacino idrografico del fiume Arno.
« La via principale del castello, tortuosa ma pianeggiante, è cinta di buone e comode abitazioni, alternale da umili casette. In elevato rialto, cui si ascende per doppia gradinata, siede l’Arcipretura abbellita di moderni restauri. Al termine del castello è una vasta piazza destinata a giuochi pubblici; contiguo ad essa un oratorio o confraternita. Un piccolo oratorio trovasi anche all’estremità opposta del castello, e fuori di esso un altro più grandioso che fu costruito nel 1729 e restaurato nel 1815 » |
(Indicatore topografico della Toscana granducale di Attilio Zuccagni-Orlandini) |
Nel centro storico sono stati fatti alcuni interessanti ritrovamenti di origine etrusca come insediamenti nelle frazioni di Morrona e di Soiana e ambienti scavati nella base del rilievo tufaceo che furono usati dalle popolazioni locali come magazzini di grano, vino o come rifugio.
Di grande interesse sono il complesso degli ipogei del Belvedere e la Chiesa di San Donato. Situata nella parte alta del paese, la Chiesa ha una pianta a croce latina con tre navate. Di particolare ricchezza cappella del Santissimo Sacramento in cui è esposta la seicentesca Flagellazione di Cristo. Il fonte battesimale fu realizzato nel 1807. In sagrestia si conserva una Madonna con Bambino, su tavola, datata 1409.
Alcune frazioni del comune sono La Rosa di Terricciola, Morrona, Soiana e Selvatelle.
Ad oggi Terricciola è città del vino, fa parte dell’Associazione Nazionale Città del Vino e nella Strada del vino delle colline pisane; ogni anno il secondo e terzo fine settimana di settembre vi si svolge, sin dagli anni Sessanta, la tradizionale Festa dell’Uva e del Vino, la più antica di tutta la provincia. I vitigni tipici della zona sono il Sangiovese, il Trebbiano, la Malvasia, il Ciliegiolo ed il Merlot.
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