MURO DI BAJ

Il muro di Enrico Baj

Voglia di viaggiare, libertà e scienza in un’unica opera

Il muro di Baj, Inagurato nel 2006, è l’ultima opera dell’artista, fondatore del movimento “Nucleare”.

Negli anni Cinquanta Baj fonda a Milano il Movimento Nucleare. La principale intenzione di questo gruppo  è quella di studiare ed analizzare i rapporti tra scienza, arte e tecnologia.

I collages policromatici e polimaterici, attraverso lo snodarsi d’un lungo e svariato fregio di presenze umane d’allusione meccanica.

Rappresentano l’icona della vena satirica dell’artista che ironizza sulla meccanicità alla quale rischia di ridursi l’uomo e sul pericolo quotidiano dell’omologazione robotica che caratterizza il consumismo.

Il muro racconta alla città un pezzo della sua storia e rappresenta uno dei mosaici contemporanei più grandi in Italia.

Baj attribuisce alla pittura e alla libertà con le seguenti parole: “La pittura è una via, una via che ho scelto verso la libertà. E’ una pratica di libertà”.

Baj esalta la libertà di dipingere con la libertà di vivere, di essere, di gioire.

Molte persone hanno interpretato il muro anche come simbolo della libertà di viaggiare , di muoversi.

Nel 2003, in tarda primavera, Enrico Baj mandò al sindaco di Pontedera il progetto, composto da undici tavole con collage di cartone di quella che diventerà la sua ultima grande opera.

I bozzetti sono visibili, a pochi passi dal muro, all’interno del Centro per l’Arte Otello Cirri.