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museum pretorio

Museo di Palazzo Pretorio di Peccioli

Da oltre venti anni l’arte contemporanea si fonde con lo spazio urbano raccontando un luogo e i suoi abitanti, instaurando un dialogo tra presente, passato e antichi linguaggi iconografici che viene rinnovato con il New Opening del Museo di Palazzo Pretorio.

L’antico Palazzo ha ospitato il Museo delle Icone Russe “F. Bigazzi”, che, inaugurato nel 2000, è divenuto negli anni luogo di conservazione ed esposizione di due collezioni di Icone, per un totale di circa 200 opere esposte: la raccolta Bigazzi e quella Belvedere, che vengono periodicamente ampliate attraverso mirati e attenti acquisti di opere selezionate.

Il Museo è arricchito dalla Collezione Incisioni e Litografie – Donazione Vito Merlini, una raccolta di opere che spaziano dall’informale al figurativo, alla Metafisica; 279 fogli tra incisioni, litografie, xilografie e serigrafie raccolte da Vito Merlini, medico condotto di Peccioli, che nel 2006 le donò al Comune.

L’antico Palazzo, risalente all’epoca medievale e rimaneggiato tra il XVIII e il XIX secolo, simbolo della centralità del potere politico nel corso dei secoli, diventa in questo modo fulcro dell’attività espositiva e museale di Peccioli mettendo a confronto e in dialogo l’arte contemporanea, e un’arte di luoghi apparentemente lontani.

La Collezione Belvedere, unica nel suo genere, presenta icone lignee dalla singolare e inconsueta peculiarità: risalenti ai secc. XVIII-XX e provenienti dal tutto il mondo ortodosso sono datate, firmate o con dedica. Un’intera sezione espositiva è inoltre dedicata a croci, icone e polittici di bronzo.

Biglietto Ingresso gratuito

Orari: 

Mercoledì 15.00 – 19.00
Sabato, domenica e festivi 10.00 – 13.00, 15.00 – 19.00

Contatti:

Museo di Palazzo Pretorio
Indirizzo: Piazza del Popolo, 5 56037 Peccioli (PI)
Tel. 0587672158
Email: info@fondarte.peccioli.net

 

 

museum peccioli

Museo di Arte Sacra

Il Museo d’Arte Sacra di Peccioli è stato inaugurato il 25 ottobre 2009. Il Museo è ospitato nella pieve romanica di San Verano all’interno della Cappella dell’Assunta, costruita a partire dal 1580 per ospitare l’omonima Compagnia, e sottoposta a un’importante campagna di restauro. Al suo interno si possono ammirare le opere più significative del territorio, tra cui due esempi di pittura toscana del Duecento ben conservati: una Madonna col Bambino risalente alla prima metà del XII secolo attribuita a Enrico di Tedice.

All’interno del Museo sono inoltre conservati un crocifisso ligneo databile al IV decennio del XIV secolo messo in relazione con la scultura senese dipendente da Giovanni Pisano; una Sacra Conversazione di Neri di Bicci del 1463; un’Assunzione con Angeli e Santi di Giovanni Bilivert datata 1628. Particolare menzione merita la tela raffigurante San Pietro attribuita a Giovan Battista Piazzetta donata al museo in occasione dell’inaugurazione dalla signora Rosanna Merlini secondo la volontà del marito.

Numerose le opere di oreficeria sacra tra cui ricordiamo il calice della metà del XV secolo attribuito ad una bottega orafa senese vicina a Sano di Pietro.

Biglietto ingresso gratuito

Orari: 

Sabato 10.00 – 13.00

Domenica 15.00 – 18.00

Contatti:

Museo d’Arte Sacra
Indirizzo: Piazza Fra’ Domenico da Peccioli, presso la Pieve di San Verano 56037 Peccioli (Pi)
Tel. 0587 672158
Emailinfo@fondarte.peccioli.net

 

Museo Archeologico di Peccioli

Il Museo Archeologico è stato inaugurato nel 2004 per una corretta conservazione dei numerosi reperti rinvenuti nel sito archeologico etrusco di Ortaglia.
Da un pozzo profondo 10 metri e largo 4 erano venuti alla luce oggetti votivi e parti di una costruzione che, per dimensioni e tipo di decorazione, facevano pensare a qualcosa di simile a un tempio o quantomeno a un santuario.Molti oggetti votivi, come i pesi del telaio e i rocchetti per il filo, tipici del lavoro femminile, avevano fatto pensare che il santuario fosse dedicato ad una divinità femminile. Punta di diamante della collezione una kylix attica a figure rosse, sicuramente attribuibile al celebre pittore greco Makron, operante ad Atene intorno al 490 – 480 a.C.

Dal 2007 il Museo Archeologico si trova nella nuova, suggestiva sede formata da un sistema di cunicoli. Di recente si sono aggiunti altri reperti, come corredi funerari e una serie di materiali relativi a culti notturni, Nella sala del tempio un grande plastico riproduce il tempio tuscanico, ricostruito secondo le regole di Vitruvio. Notevole importanza è stata data nella nuova esposizione alla multimedialità.

Si è pensato che le più recenti acquisizioni in questo campo potessero venire incontro alle esigenze e al modo di apprendere soprattutto degli studenti e delle giovani generazioni. Il plastico del tempio è stato così corredato da supporti multimediali che permettono, tramite touch screen, di “interrogarlo” e di gustare filmati tridimensionali tramite appositi occhiali.I reperti rinvenuti, appartenenti al territorio a nord di Volterra, hanno permesso di gettare nuova luce ed elaborare nuove possibilità interpretative sulla storia degli etruschi di Volterra, dei quali quello tardo-arcaico resta ancor oggi un periodo assai oscuro.

Biglietto Ingresso gratuito

Contatti: Museo Archeologico
Indirizzo: Via del Carmine, 33 56037 Peccioli (PI)
Tel: 0587672158
Email: info@fondarte.peccioli.net

Orario

Invernale:

Mercoledì dalle 15:00 alle 19:00
Sabato, domenica e festivi dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00

Estivo:

Mercoledì dalle 15:00 alle 19:00
Sabato, domenica e festivi dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00

Museo della Pieve

Il Museo della Pieve di Bientina fu inaugurato nel 1993, comprende una grande quantità di arredi sacri in metallo nobile, risalenti al periodo compreso tra il XVI e il XIX secolo.

Museo della pieve

Candeliere

Il Museo racchiude opere d’arte di pregio notevolissimo, facenti parte del tesoro della pieve di S. Maria Assunta e di S. Valentino.Per la maggior parte il tesoro è composto da candelieri, calici, turiboli, ostensori, reliquari, vassoi e lampade, prodotti dai più famosi argentieri di scuola lucchese, pisana e fiorentina nei secoli XVII e XVIII. Questi arredi, in gran parte, furono donati dopo l’arrivo a Bientina delle reliquie di San Valentino.

 

 

 

Il museo offre una preziosa esposizione di paramenti liturgici, databili tra la fine del XVI secolo e la fine del XVIII secolo, di notevole interesse per il pregio e la raffinatezza dei tessuti con i quali sono stati realizzati.

Entrata

Museo della Pieve
Indirizzo: Borgo della Pieve, Bientina
Tel: 0587758445
Email: valderamusei@unione.valdera.pi.it

Apertura: Visite su prenotazione

Ingresso libero

Museo della Storia Antica del Territorio di Bientina

Il museo ha sede nell’ex oratorio di San Girolamo, antica chiesa seicentesca, un tempo officiata dalla Compagnia di Carità ed oggi sconsacrata. È documenta la storia antica del territorio di Bientina conservando ed esponendo i reperti di età etrusca ritrovati nel territorio.

Reperto etrusco

Reperto etrusco

Gli scavi e le opere di recupero hanno portato alla luce numerosi reperti di notevole importanza storica, come anfore etrusche, ceramiche in bucchero e a vernice rossa, elementi di collane, orecchini. Parte di questi elementi appartenevano ad un corredo funebre di una tomba trovata durante lavori di scavo.

 

 

Inaugurazione Museo

Il museo è stato inaugurato il 27 novembre del 1999 ed è stato dedicato a Vittorio Bernardi studioso di arte ed archeologia, promotore di scavi nel territorio bientinese. Già dagli anni Cinquanta il Bernardi aveva promosso l’allestimento di un antiquarium che avesse potuto accogliere i reperti rinvenuti nella zona.

Ingresso

Museo della Storia Antica del Territorio di Bientina
Indirizzo: Vicolo Masaccio, Bientina
Tel: +39 0587758445
Emailvalderamusei@unione.valdera.pi.it
Apertura: Tutte le domeniche dalle ore 10.00 alle ore 12.00
Chiuso il mese di agosto

Ingresso libero

 

Museo del Legno

Il Museo del Legno si trova all’interno della Mostra del Mobilio a Ponsacco, qui è possibile vedere gli utensili ed i macchinari che venivano utilizzati dagli artigiani.

Utensili legno

Utensili

Nel Museo rivive l’antica “bottega” del falegname con gli arnesi da lavoro più comuni: il martello, la sega, il pialluzzo, le sgorbie, il ramino per scaldare la colla e il legno adoperato dall’artigiano per costruire quei mobili come la “Pancina” e la “Ponsacchina” che ebbero uno straordinario successo sul mercato italiano.

Entrata

Museo del Legno
Indirizzo:
c/o Mostra del Mobilio, Piazza della Mostra 4, Ponsacco
Tel: 0587731102
Email: info@mostramobilio.it

Apertura: La mostra e il museo sono aperti tutto l’anno
Da lunedì a venerdi dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.30
Sabato, domenica dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 20.00

Ingresso libero

Palazzo Pretorio di Pontedera – PALP

Il Palazzo Pretorio di Pontedera si pensa che risalga al 1384, è infatti considerato uno degli edifici più antichi della città.
Dal Quattrocento in poi l’edificio è stato sede della Podesteria, del Vicariato e della Pretura subendo varie modifiche architettoniche.
Nella seconda metà del ‘600 vennero aggiunte logge e stanze.


Nel 1708 le campane nella torre dell’Orologio vennero trasferite al campanile della chiesa antistante.


Successivamente venne rialzato di un piano tutto il corpo di fabbrica e si acquistò il palazzo adiacente.            

Nel 1848 l’edificio ospitò i locali della Pretura e fino al 2013 l’edificio è stato sede della Sezione distaccata del Tribunale di Pisa.
Fino a poco fa ospitava una sezione del tribunale di Pisa.

Dal 2013 diventò inutilizzato e lasciato al degrado.

Al giorno d’oggi

I recenti lavori di ristrutturazione hanno reso Palazzo Pretorio (PALP) uno spazio moderno e adatto ad ospitare mostre di alto livello.

Al piano terra è a disposizione dei visitatori il servizio di caffetteria e ristorazione.

All’esterno è presente un loggiato chiuso con vetrate, tranne due arcate d’angolo rimaste ad uso loggia.
Il primo piano si sviluppa su due livelli ed è adibito a spazio espositivo per mostre temporanee ed il terzo è occupato dall’archivio dei Giudici.
I locali delle ex carceri, posti anch’essi al piano terzo, sono visitabili e possono ospitare eventi artistici.

Attualmente è in corso una mostra fino al 18 Aprile 2017.

 

MURO DI BAJ

Il muro di Enrico Baj

Voglia di viaggiare, libertà e scienza in un’unica opera

Il muro di Baj, Inagurato nel 2006, è l’ultima opera dell’artista, fondatore del movimento “Nucleare”.

Negli anni Cinquanta Baj fonda a Milano il Movimento Nucleare. La principale intenzione di questo gruppo  è quella di studiare ed analizzare i rapporti tra scienza, arte e tecnologia.

I collages policromatici e polimaterici, attraverso lo snodarsi d’un lungo e svariato fregio di presenze umane d’allusione meccanica.

Rappresentano l’icona della vena satirica dell’artista che ironizza sulla meccanicità alla quale rischia di ridursi l’uomo e sul pericolo quotidiano dell’omologazione robotica che caratterizza il consumismo.

Il muro racconta alla città un pezzo della sua storia e rappresenta uno dei mosaici contemporanei più grandi in Italia.

Baj attribuisce alla pittura e alla libertà con le seguenti parole: “La pittura è una via, una via che ho scelto verso la libertà. E’ una pratica di libertà”.

Baj esalta la libertà di dipingere con la libertà di vivere, di essere, di gioire.

Molte persone hanno interpretato il muro anche come simbolo della libertà di viaggiare , di muoversi.

Nel 2003, in tarda primavera, Enrico Baj mandò al sindaco di Pontedera il progetto, composto da undici tavole con collage di cartone di quella che diventerà la sua ultima grande opera.

I bozzetti sono visibili, a pochi passi dal muro, all’interno del Centro per l’Arte Otello Cirri.

Torre Grande detta “degli Upezzinghi”

Il monumento emblematico del centro storico di Calcinaia nonché la più antica testimonianza, oggi visibile, dell’antico insediamento castellano.

L’edificio è databile alla prima metà del Duecento;  tradizionalmente la sua proprietà si fa risalire agli Upezzinghi che furono dal X secolo alla fine del XIII secolo un’importante famiglia che esercitò i diritti di signoria sul paese e su di un vasto territorio tra l’Arno e l’Era, comprendente i pievanati di Calcinaia e di Travalda.

La torre è la più antica testimonianza del primo insediamento castellano. L’edificio ha una pianta rettangolare, costruito in blocchi di arenaria e pietra verrucana, presenta un paramento per i livelli successivi. Si notano sulla facciata nove mensole scolpite che raffigurano uomini, animali e figure geometriche-floreali. L’utilità di questi balconi era quella di dare ai piani della torre una maggiore superficie calpestabile. L’attuale porta d’ingresso è stata ricavata in epoca successiva poiché si suppone che la porta fosse situata nel lato meridionale.

Dopo essere stata casa di varie famiglie, il terremoto del 7 settembre del 1920, inflisse gravi danni all’ antico edificio. Fu necessario provvedere ad un urgente consolidamento, il monumento venne a tal scopo acquistato dal Comune che svolse i lavori di restauro.
A seguito della riparazione di alcuni danni causati dalle schegge durante la Seconda Guerra Mondiale, la torre cadde in stato di abbandono. Nel 1999 a cura dell’Amministrazione comunale di Calcinaia venne restaurata e adibita a sede museale-espositiva.

teatro buti

Teatro Francesco di Bartolo di Buti

Un luogo dove la tradizione si mantiene viva

La struttura sorge nei pressi di un importante strada del paese e si presenta come un edificio a pianta rettangolare. Al suo interno invece riproduceva le forme tipiche del palco all’italiana: un elegante atrio di ingresso che introduceva ai disimpegni verso i piani superiori e verso la sala realizzata a ferro di cavallo, circondata da due ordini di palchi. Il soffitto è riccamente decorato a rosone con pitture murali del pittore Giarrè. Infine l’ampio palcoscenico e i camerini nel sottopalco.

Di grande interesse è anche il teatro Francesco di Bartolo. Ancora oggi è un importante centro di produzione e diffusione teatrale che conserva ancora le tradizioni del teatro popolare e amatoriale per costruire un’alternativa al teatro di mercato. E’ possibile consultare la stagione teatrale 2017 qui.